L'agire agapico come categoria interpretativa per le scienze sociali

Vera_Araujo_2011 Vera Araújo, sociologa, coordinatrice di Social-One

Vorrei esprimere un saluto a tutti, in particolare a coloro che si avvicinano per la prima volta al lavoro di gruppo Social-One. Ai vecchi amici un ringraziamento sentito per la loro presenza .

Per i primi vorrei spendere due parole di presentazione di Social-One e di introduzione a questo Seminario.

Ci troviamo nel Centro convegni del Movimento dei Focolari che ringraziamo per l’ospitalità.

Come è noto, i Focolari hanno preso vita nel lontano 1943 a Trento, ad opera di Chiara Lubich.

Il nostro gruppo trova la sua ispirazione nella spiritualità della Lubich, spiritualità che poggia su due punti fondamentali: l’unità, frutto e compimento dell’amore-agape dispiegato nell’insegnamento di Gesù di Nazaret, quell’amore che contiene una ricchezza non solo spirituale ma anche antropologica e sociale; il grido di Gesù in croce [“Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato” (Mc 15,34)] come luogo di rivelazione e di comprensione di quell’amore-agape. Quel grido riassume il grido di tutti, ogni “grido” dell’umanità e ci fa capire che al fondo e dal fondo di ogni tenebra c’è un sì, una risposta di vita.

Da alcuni anni Social-One si è concentrato nella ricerca e nella teorizzazione dell’agire agapico come categoria interpretativa per le scienze sociali. I primi risultati sono stati offerti nel Seminario del 2008: “Agire agapico e scienze sociali” che risultò una fase importante nel nostro cammino. Il dibattito acceso e costruttivo, le critiche, le sottolineature, i suggerimenti, i colloqui, la convivenza, tutto ha costruito un momento alto, di un vero dialogo e attività culturale.

In questi due anni abbiamo avuto modo di colloquiare con vari sociologi italiani e di altre nazioni su questo argomento. Ci siamo arricchiti, ci siamo sentiti incoraggiati a proseguire. Ci sono stati anche attimi di difficoltà, di dubbio, di apprensione, attimi che abbiamo cercato di superare proprio nello spirito dell’amore-agape che per noi non è solo un tema di ricerca, ma anche e prima di tutto un modo di vivere, un atteggiamento cui ispirare le nostre relazioni, una risorsa senza limiti.

E così siamo arrivati – non senza sospensione – a organizzare questo Seminario con l’appoggio di alcune Università italiane ed estere, nonché della Fondazione Zancan, per offrire alla comunità accademica il prodotto del nostro lavoro. Prodotto non certo compiuto ma, anzi, in continua elaborazione e arricchimento.

Presentiamo qui, come una tappa del nostro percorso, l’approfondimento di un aspetto del concetto stesso dell’agire agapico. E’ ovvio che tutto non si esaurisce qui. Ma sarebbe nostra intenzione mettere un “punto fermo” nella nostra proposta, un punto di riferimento per il nostro camminare.

Questo seminario non sarebbe stato possibile senza il contributo dei colleghi che hanno costituito il comitato Scientifico, a cui va il nostro ringraziamento più profondo. Non voglio dimenticare i colleghi che hanno aderito al Seminario proponendo un “paper”, arricchendo così la tematica del Seminario stesso.

Infine un augurio: che possiamo vivere un incontro degno del suo titolo. Non si può parlare di agire agapico in modo astratto o concettuale se non creando un humus, un’atmosfera esistenziale e cognitiva corrispondente. Si creerebbero così le condizioni per un lavoro più creativo, che potrebbe rivelare anche delle sorprese.

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