Progetto Africa 2000. Il contributo dei giovani del Movimento dei Focolari

giovani Marco Aquini

Giurista esperto delle questioni legate allo sviluppo e corresponsabile mondiale per la sezione dei Giovani Per Un Mondo Unito del Movimento dei Focolari, ci parla di quello che si chiama ormai, dopo il maggio 2000, il Progetto AFRICA: l'iniziativa dei giovani per Fontem.

 

Nell'agosto 2000, in occasione del Genfest mondiale, Chiara Lubich ha proposto ai giovani del Movimento dei Focolari di rinnovare il loro impegno e la loro collaborazione con il popolo Bangwa.

Questa proposta riecheggiava l'Operazione Africa che aveva visto negli anni '70 i giovani del Movimento contribuire allo sviluppo di Fontem sia economicamente, sia attraverso periodi di permanenza nella cittadella.

L'Operazione Africa univa i giovani del Movimento del tempo, soprattutto europei, in un'azione comune rivolta ad affrontare una tematica molto viva, quella del sottosviluppo del Terzo Mondo. L'O.A. si presentava soprattutto come rapporto fra Europa e Africa, come modalità per "pagare il debito" dell'una verso l'altra, nel contesto del processo di decolonizzazione che si stava realizzando in quegli anni. Nel 2000 il Progetto Africa, nuova denominazione dell'azione mondiale, si è inserito in un contesto profondamente mutato.

Un primo elemento da considerare è che la novità di Fontem nel 2000 è il patto di fraternità fra Chiara e i Fon, che assume un carattere popolare, coinvolgendo effettivamente ampi strati della popolazione. Il Progetto Africa si pone perciò "a servizio" di tale patto di fraternità, con alcuni progetti di sviluppo e con la collaborazione dei giovani del Movimento che con la loro presenza a Fontem allargano la rete di relazioni esistente fra i focolarini, i Bangwa e i Mundani (un'altra tribù presente sul territorio).

Come per l'O.A., anche nel 2000 il P.A. si articola a partire dalle richieste dei Fon che individuano alcuni settori prioritari di intervento.

Per Fontem, l'attenzione si sposta sulla formazione tecnica, rivolta ai giovani Bangwa più orientati all'apprendimento di un mestiere. Si avvia una struttura di formazione tecnica quale il Centro di Formazione per falegnami in funzione dal 2002.

Per l'area collegata a Fonjumetaw, in particolare quella abitata dalla popolazione Mundani, il P.A. è rivolto da un lato a sostenere un lavoro, già avviato dalla Parrocchia, di potabilizzazione dell'acqua dei villaggi, dall'altro ad avvicinare il servizio sanitario, con l'apertura di un dispensario a Besali. Esso va nella direzione di una delocalizzazione del servizio sanitario finora prestato principalmente in maniera centralizzata dall'ospedale di Fontem. Il servizio sanitario a Besali ha tuttavia incontrato dal 2001 ad oggi una difficoltà fondamentale, la continuità.  Richiederà perciò nei prossimi 2 anni una revisione ed eventuali adattamenti per essere reso più efficiente.

Si può notare che dal punto di vista della metodologia dello sviluppo, il P.A. correttamente si articola a partire dalla richiesta locale e i settori d'intervento individuati corrispondono a dei bisogni presenti sul territorio, segnalati dai responsabili locali delle comunità interessate.

Una componente importante continua ad essere il volontariato dei giovani a Fontem. Rispetto agli anni '70 (O.A.) si nota una più grande internazionalizzazione delle presenze dei circa 40 giovani che si sono alternati a Fontem dal settembre 2000 al dicembre  2004. Accanto alla componente europea, ha acquistato peso la presenza di giovani da vari paesi africani, asiatici e delle Americhe: infermiere, meccanici, falegnami, geometri, insegnanti.

Con tali esperienze il Progetto Africa si arricchisce nella sua dimensione di azione di fraternità dal respiro mondiale.

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